10 ricette nate per errore che hanno conquistato il mondo
Sembra impossibile da credere, ma tante delle ricette più golose del mondo sono nate da un errore di distrazione o da una casualità provvidenziale. Eccone 10 che non ti aspetti.
La cucina non è una scienza esatta. A volte, pur seguendo pedissequamente una ricetta, il risultato finale non è affatto quello che ci aspettavamo, altre volte, invece, pur avendo commesso qualche errorino di distrazione qua e là ci ritroviamo con un piatto prelibato su cui non avremmo scommesso nemmeno un centesimo. Come i nostri piatti, anche alcune delle ricette più golose del mondo sono nate da un errore di valutazione, dalla distrazione di un momento o da un puro caso. Non ci credi? Ecco una lista di 10 delle ricette nate per errore più famose e buone del mondo.
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Tarte Tatin
Uno dei casi più famosi è quello della tarte Tatin, la famosa torta di mele “rovesciata” originaria della Francia ma ormai famosa in tutto il mondo. La versione ufficiale narra che un giorno una delle sorelle Tatin, proprietarie dell’Hôtel-restaurant Tatin di Lamotte-Beuvron, si sia dimenticata di rivestire di pasta brisée la teglia di torta di mele che stava preparando per i suoi clienti. Per rimediare, decise di aggiungere la pasta sulla superficie della torta e di rovesciarla solo a cottura ultimata.
I clienti rimasero entusiasti di questo dessert con buonissime mele caramellate in burro e zucchero e adagiate su un sottile strato di pasta. Così la torta di mele “sbagliata” divenne il cavallo di battaglia della pasticceria della casa e iniziò ben presto ad essere imitata ovunque.
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Crêpes suzette
Rimaniamo in tema di cucina francese con un altro clamoroso errore di distrazione che ha dato vita a un dessert da leccarsi i baffi: la crêpe suzette. A causare il pasticcio che ha dato vita a questa delizia nel 1895, fu il quattordicenne Henri Charpentier, apprendista cuoco e cameriere del Monte Carlo Café di Parigi.
Particolarmente emozionato per la presenza in sala del principe di Galles Edoardo – il figlio della regina Vittoria che sarebbe in seguito diventato re del Regno Unito con il nome di Edoardo VII –, il giovanissimo Henri bruciò accidentalmente la salsa di accompagnamento delle crêpes destinate proprio al futuro sovrano. Assaggiando il risultato, però, Henri e il capocuoco lo trovarono così buono che pensarono di servirlo lo stesso al principe inglese e ai suoi commensali, i quali ne furono così entusiasti che chiesero alla cucina di intitolare questo fortunato esperimento all’unica donna presente a tavola, che si chiamava appunto Suzette.
Ganache al cioccolato
Gli errori nella cucina francese non sono finiti qui! Sembra infatti che anche la famosissima crema ganache sia nata dall’errore di un apprendista pasticciere. Quest’ultimo fece cadere per errore un po’ di panna bollente in una ciotola colma di tavolette di cioccolato. Lo chef lo rimbrottò immediatamente dandogli del ganache, un epiteto che in italiano significa pressappoco “pasticcione”, ma assaggiando la crema vellutata e lucida che ne ottenne non poté che complimentarsi poi con il giovane per la fortunata scoperta.
Cookies con gocce di cioccolato
I chocolate chip cookies, ovvero i famosi biscottoni americani con gocce di cioccolato, sono invece nati da un grosso errore di valutazione. La prima a cucinarli fu Ruth Wakefield, chef della Toll House Inn, attorno alla seconda metà degli anni Trenta.
Secondo una famosa versione che racconta l’origine di questa delizia a stelle e strisce, sembra infatti che la cuoca fosse intenta a preparare dei semplici biscotti al cioccolato quando si accorse di aver terminato tutto il cacao amaro che usava solitamente per la ricetta. Per ovviare al problema, quindi, decise di sostituirlo con dei piccoli pezzettini di cioccolato al latte, che pensava si sarebbero sciolti in fase di cottura. Come ben sappiamo, però, il cioccolato non si sciolse, ma il risultato era così sorprendentemente buono che lamentarsene era davvero impossibile!
Brownies
A proposito di Stati Uniti, anche i brownies sembrano essere nati per un errore che si è rivelato goloso.
I brownie devono il loro nome ai folletti domestici scozzesi, chiamati appunto brownie, con la pelle scura e abiti trasandati proprio di colore marrone. La loro origine però è piuttosto dibattuta e una delle tante versioni sulla loro origine vuole proprio che siano nati dalla distrazione di un pasticciere.
Secondo alcuni, infatti, i brownies furono creati da un giovane cuoco americano che durante la preparazione di una torta al cioccolato si scordò completamente di aggiungere il lievito all’impasto. Invece della soffice e alta torta che si aspettava di tirare fuori dal forno, ricavò un impasto basso, molto denso ma comunque buonissimo, che tagliò a piccoli quadrotti per servirlo ai suoi clienti.
Corn flakes
I corn flakes sono uno degli alimenti da colazione più famosi e mangiati del mondo. Ad inventarli nel 1894 sono stati i fratelli John Harvey e Will Keith Kellogg – sì, proprio quelli della famosa azienda del gallo – che volevano creare un cibo semplice da usare come alimento per i pazienti del loro sanatorio.
Per problemi impellenti tra i pazienti, dovettero abbandonare la preparazione per un lasso di tempo troppo lungo, tanto che i semi di grano cotto che stavano utilizzando si erano raffreddati così tanto da essere ormai immangiabili. Per recuperare il grano ormai raffermo, decisero di continuare a lavorarlo appiattendolo con dei rulli. Al posto delle lunghe sfoglie che si aspettavano di ricavare, ottennero dei piccoli fiocchi granulari, che misero quindi a tostare e che servirono poi ai loro pazienti. La ricetta piacque molto e Will Keith Kellogg decise di lanciare il prodotto sul mercato aggiungendo alla ricetta un po’ di zucchero, in modo da andare incontro ai gusti del grande pubblico. Da lì alla conquista del mercato della colazione il passo è stato breve e il resto è storia.
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Salsa Worcester
La salsa Worcerster nacque invece qualche anno prima grazie agli esperimenti di due farmacisti inglesi, incaricati nel 1835 dall’ex-governatore inglese del Bengala di riprodurre un chutney indiano preparato con cipolla, aglio, acciughe, scalogno, tamarindi, peperoncini rossi cinesi, chiodi di garofano e melassa. Sicuramente qualcosa nelle dosi o nel procedimento di preparazione andò storto e i due farmacisti, si ritrovarono con un intruglio immangiabile e invendibile che abbandonarono in cantina. Ritrovato per puro caso il barile con la salsa dopo alcuni anni, i due si accorsero che l'invecchiamento l'aveva resa insospettabilmente buonissima e decisero di lanciarla sul mercato.
Torta caprese
Approdiamo in Italia con la torta caprese, una delle torte più buone e famose della tradizione campana. Sulla sua origine le leggende si accavallano, ma ce n’è una davvero sfiziosa che coinvolge il nemico pubblico numero uno d’America degli anni ’20: Al Capone.
Questa versione della storia narra che un giorno sbarcarono nell’isola di Capri tre gangster italo-americani, arrivati sull’isola per comprare le ghette preferite del boss. Mentre aspettavano di ritirare il loro ordine, commissionarono al pasticciere Carmine Di Fiore una torta di mandorle e cioccolato. L’ansia da prestazione, però, fece dimenticare a Carmine di aggiungere la farina nell’impasto della torta. Un errore che poteva costargli molto caro, ma che fu invece apprezzatissimo dai clienti. Tanto che pretesero addirittura la ricetta!
Gorgonzola
Il gorgonzola è uno dei formaggi erborinati più famosi d’Italia. Anche in questo caso le radici della sua preparazione si perdono un po’ nella leggenda e sono tantissime le storie che riguardano la sua invenzione.
Una delle più accreditate e affascinanti vuole che a scoprirlo per sbaglio sia stato un oste della città di Gorgonzola, che aveva messo a conservare alcune forme di stracchino fresco in una cantina troppo umida. Sul formaggio si svilupparono perciò rapidamente delle muffe verdi, dovute proprio alla cattiva conservazione. Invece di giudicare il formaggio immangiabile e di sbarazzarsene, però, questo famigerato oste gorgonzolese decise di assaggiarlo. Trovatolo buonissimo, lo servì anche ai suoi ospiti, che ne rimasero estasiati.
Risotto alla milanese
Più che per errore, il risotto alla milaneseè nato per scherzo. Ad inventarlo furono gli amici di Valerio della Fiandra, uno dei vetrai fiamminghi che stavano lavorando alla fabbrica del Duomo di Milano. A quei tempi, per rendere più vivaci i colori delle sue vetrate, Valerio era solito aggiungere all’impasto di vetro un po’ di zafferano, spezia preziosa arrivata direttamente dall’Oriente.
Nel 1574, in occasione del matrimonio della figlia di quest’ultimo, i suoi colleghi vetrai si misero d’accordo con il cuoco per aggiungere un po’ di zafferano nel risotto di nozze, che ai tempi era servito semplicemente con una mantecatura al burro. Gli invitati però trovarono l’esperimento particolarmente gustoso e di buon auspicio, visto che il colore dorato del risotto ricordava quello dell’oro (simbolo di ricchezza e prosperità). Così la ricetta si diffuse un po’ in tutta la città, diventando il piatto simbolo di Milano in tutta Italia e non solo.
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