ABC della cucina ayurvedica: tutto sul cibo che fa bene al corpo
Antica medicina indiana, l’ayurveda nasce come filosofia di vita: ecco i fondamenti sui quali si basa la cucina alla quale si ispira.
Nel corso degli anni, intorno alla cucina ayurvedica si sono creati una serie di miti e false leggende. Partendo dall’etimologia di tale termine si possono però comprendere i suoi principi ispiratori. Derivante da ayus, che significa vita, e veda, che invece sta per conoscenza, possiamo capire come tale scienza di antichissima origine promuova la salute del corpo e dell'anima attraverso i mezzi che la conoscenza ci dona.
La cucina ayurvedica si basa proprio sulla messa in pratica di tali premesse e sostiene che ogni essere umano debba basare la propria alimentazione tenendo in considerazione una serie di fattori tra i quali il gusto ed i cinque elementi, che portano alla determinazione dei dosha, ovvero la tipologia su cui si fonda la costituzione di ognuno di noi.
Così facendo, la propria dieta alimentare includerà quei cibi che risultano essere adatti alla nostra alimentazione ma bandirà, di contro, quelli che invece possono influire negativamente sulla nostra salute fisica, mentale e spirituale.
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I principi della cucina ayurvedica
Volendo semplificare il concetto, tale filosofia ritiene che la Terra sia costituita da 5 elementi fondamentali, ovvero il fuoco, l’etere, l’aria, la terra e l’acqua. Questi vanno tenuti costantemente in equilibrio da parte degli uomini in ogni campo della vita, anche in quello relativo all’alimentazione. Dalla combinazione di tali elementi si determina la costituzione e, di conseguenza, il tipo di alimentazione che secondo l'Ayurveda ogni individuo debba seguire.
La cucina ayurvedica non è altro che un regime alimentare dettato dalla propria costituzione che punta a favorire gli alimenti che possono mantenere il nostro benessere e ad evitare, invece, quelli che possono compromettere tale equilibrio.
Essa si basa, in via generale, sul consumo di riso e di ortaggi e frutta. Un ruolo di grande importanza lo ricoprono le spezie che, secondo tale filosofia, sarebbero in grado di svolgere un’azione curativa.
Tutti sappiamo come zenzero e curcuma siano antiinfiammatorie; come l’alloro sia digestivo: la cucina ayurvedica ne promuove l’utilizzo in modo da sfruttare al meglio tali loro proprietà intrinseche.
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Tutto sui Dosha
I tre dosha esistenti sono tre: vata, pitta e kapha. Ognuno di noi ne contiene una parte, ma in base a quella predominante - che può anche variare nel corso della vita - si determina il tipo di alimentazione.
Appurato quale dosha identifica la nostra tipologia corporea, si può puntare alla al benessere o al raggiungimento dell’equilibrio consumando alcuni cibi o spezie piuttosto che altri.
Se per i Vata sono consigliati pasti caldi e sapori dolci, salati e acidi nonché basilico, cannella, chiodi di garofano, vaniglia e poche altre spezie, i Pitta dovrebbero optare maggiormente per i sapori amari, dolci e i pasti freddi. Al bando i cibi piccanti e via libera, invece, alla menta, al finocchio, alla camomilla, al gelsomino. Per i Kapha, infine, sono raccomandati i sapori piccanti ed amari (no al dolce). Pochi latticini (il latte sì, ma solo se speziato e caldo), fritti e cibi salati. In quanto alle spezie, infine, tra le altre vanno bene cannella, chiodi di garofano e maggiorana.
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Colazione ayurvedica
La colazione, ovvero il pasto più importante della giornata, deve comprendere una serie di alimenti in grado di fornire energie senza però appesantire il fisico. La cucina ayurvedica, infatti, prevede una serie di cibi da preferire al mattino.
In tavola non bisogna far mancare frutta secca (come i fichi e l’uvetta) e fresca di stagione, ovviamente, succhi vegetali e carboidrati quali il pane non lievitato.
In quanto al latte, alimento irrinunciabile da parte di molti, può essere consumato, ma solo da caldo.
Le ricette della cucina ayurvedica
Le ricette della cucina ayurvedica sono tante e variegate ed hanno un unico comune denominatore: favorire benessere ed equilibrio fisico e mentale. Non mancano i piatti caldi a base di cereali e legumi, che vanno gustati generalmente caldi, così come minestre e zuppe vegetali.
Anche il pane riveste un ruolo rilevante: il chapati è il primo fra tutti ma anche le focacce non sono da meno. Tanti contorni e piatti a base di verdure, uova, e latticini completano il “menù” ayuverdico.
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