Dolci al cioccolato: passione irrefrenabile. O forse no
Siano dolci da credenza, dolci al cucchiaio o piccola pasticceria, nessuno resiste ai dolci al cioccolato. Dovendo scegliere un dessert, la stragrande maggioranza degli adulti e la quasi totalità dei bambini ne indicherebbero certamente uno al cioccolato piuttosto che uno alla frutta o alla vaniglia. Guai a nominare, poi, i dolci alla nutella… in quel caso non c’è dieta che tenga! Come mai? Il motivo principale sta nella particolare gratificazione legata al consumo di cioccolato, che già i Maya definivano non a caso “Cibo degli Dei”, per le straordinarie proprietà energizzanti ed euforizzanti del cacao.
Perché amiamo così tanto i dolci al cioccolato
Se non riusciamo a resistere a una porzione di Profitteroles, mentre possiamo senz’altro farcela davanti a una fetta di Crostata, è perché il cioccolato ci dà un particolare piacere che investe tutti i nostri sensi e inebria la mente. E questo dipende da fatto che il cacao contiene magnesio, un minerale che migliora il metabolismo cerebrale, teobromina, che stimola il sistema nervoso centrale ed è, inoltre, una fonte di serotonina, dopamina e feniletilamina, che favoriscono la diminuzione dell’ansia aumentando la nostra capacità di difenderci dallo stress.
Mentre il profumo incuriosisce il nostro olfatto e l’inimitabile consistenza vellutata appaga il palato, le componenti chimiche del cacao influiscono in modo straordinario sulla nostra psiche. L’anandamide, in particolare, che si trova naturalmente nel nostro cervello, è una molecola che stimola la sensazione di piacere. Il triptofano è un amminoacido essenziale che alza il livello di serotonina (neurotrasmettitore da cui dipende il nostro umore) nell’organismo. Infine la feniletilamina, ormone che ha gli stessi effetti delle anfetamine, appartenendo alla loro stessa famiglia, contribuisce alla sensazione di benessere generale.
Continenza contro la dipendenza
Se è vero che il cioccolato fa bene, dunque, è altrettanto vero che bisogna stare molto attenti a non eccedere, a consumare cioè con la giusta continenza i dolci al cioccolato perché possono creare dipendenza. Negli ultimi anni si è molto parlato, addirittura, di cioccolismo, per indicare una vera e propria dipendenza, come per l’alcolismo o il tabagismo. In una ricerca dell’ IN-CNR di qualche anno fa, ad esempio, che sottolineava come “la dipendenza da cioccolato risulti un fenomeno di dimensioni sorprendentemente ampie nei Paesi occidentali”, l’allarme era rivolto in particolare alle donne.
Privarsi dei dolci al cioccolato dunque? Assolutamente no. Il cioccolato fa bene al cuore, dà energia, rilassa i muscoli, rinforza le ossa e combatte la fame compulsiva (come sanno tutti quelli che consumano le barrette energetiche al cacao). Inoltre, lo stress psicologico derivante dalla privazione sarebbe garantito. Ciò che fa la differenza tra un consumo potenzialmente dannoso e il giusto appagamento psico-fisico è un consumo moderato, improntato all’equilibrio e alla consapevolezza di sé. Con continenza, appunto, concediamoci senza sensi di colpa i meravigliosi momenti di piacere che ci siamo meritati!
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