Pranzo in ufficio: la schiscetta è tornata di moda!
Tradizionale o chic, la schiscetta sta vivendo negli ultimi anni una nuova epoca d’oro. Ecco alcuni consigli per sceglierla e preparare un pranzetto da ufficio degno di uno chef
Con dei ritmi di lavoro sempre più pressanti, la voglia di cibi genuini e i prezzi di bar e ristoranti che all’ora di pranzo sono lievitati fino a diventare in alcuni casi improponibili, concedersi una pausa pranzo fuori ufficio è diventato un lusso per molti. È principalmente per questi motivi che negli ultimi anni è tornata di moda la schiscetta, ovvero il portavivande con coperchio d’ordinanza per portare in ufficio un pranzetto di tutto rispetto preparato tra i fornelli di casa.
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Schiscetta: storia di un’abitudine milanese e non solo
Il termine “schiscetta” è squisitamente milanese: si tratta di un vezzeggiativo che ha il sapore rassicurante delle cose di casa e che deriva dal verbo schiscià, che significa “schiacciare”.
All’inizio non era altro che la gavetta, cioè il contenitore metallico in dotazione ai soldati per trasportare i pasti. Ma è con il boom economico e con gli operai delle grandi e delle piccole fabbriche italiane che la schiscetta ha conosciuto la sua prima grande diffusione. Impossibilitate a tornare a casa per mangiare con la famiglia e con pochi soldi per permettersi un pranzo fuori, le tute blu si portavano il cibo sul lavoro, pressando bene primo, secondo e contorno in un solo contenitore non molto diverso dalla gavetta dei soldati.
Negli anni ’80, però, l’abitudine di portare il pranzo da casa iniziò ad essere guardata con un certo snobismo e venne pian piano abbandonata per lasciare spazio a panini e fast food, nuove mode arrivate da oltreoceano.
I vantaggi della schiscetta
Oggi invece la schiscetta è tornata alla ribalta ed è sempre più diffusa anche tra i cosiddetti colletti bianchi e per i giovani della classe media. Portarsi il pranzo da casa infatti fa risparmiare e fa anche bene alla salute, perché si mangiano solo cose di cui sappiamo bene gli ingredienti e la preparazione.
Certo, chi ha fretta di consumare il pasto per tornare subito al lavoro può anche mangiare direttamente alla scrivania, ma diciamo che schiscetta non fa affatto rima con stacanovismo, anzi! Spesso è un’occasione per socializzare con i colleghi nelle aree comuni, rendendo la pausa pranzo più social e divertente.
Come preparare la schiscetta
Per realizzare una schiscetta da vero chef ti consiglio di preparare tutto la sera prima, senza la fretta di una mattina di lavoro con i minuti contati. Concediti qualche momento in più per cucinare con calma il pranzo per il giorno dopo e sbizzarrisciti con i sapori e i colori, creando qualcosa di gustoso e creativo che sia un piacere per il palato e una festa per gli occhi.
Puoi preparare un po’ di tutto per riempire la tua schiscetta: insalate, primi di pasta o riso, frittate, verdure miste, ma anche carne e pesce. Ma ricorda: niente “mappazzoni”! Prediligi piuttosto piatti appetitosi ma leggeri, per evitare di appesantirti e perdere smalto in vista del pomeriggio lavorativo.
Un esempio? Dai un’occhiata a questa deliziosa e coloratissima Quinoa con verdure.
Come scegliere la schiscetta giusta
Oggi di schiscette ne esistono di tutti i tipi: dalle bento box giapponesi alle tradizionali vaschette di vetro o di plastica, passando per i portavivande in metallo dall’aria un po’ vintage e per quelli più moderni dotati perfino di attacco USB. Non ne esiste una meglio dell’altra, scegli quella che ti piace di più e che meglio si adatta con il tuo stile.
Qualsiasi tipo di portavivande tu scelga, però, assicurati che sia adatto sia al microonde sia alla lavastoviglie e che sia dotato di scompartimenti interni che, oltre ad essere super pratici, ti permettano anche di non mescolare tra loro pietanze e ingredienti diversi.
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